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Uno strano pomeriggio di Agosto


di PattyeFranco
19.08.2024    |    8.969    |    9 9.7
"Entriamo in casa, e gli chiedo come mai, così all'improvviso, al che lui mi risponde: “mi mancava del materiale sul lavoro, ed ho dovuto venire a Milano..."
Eccomi di nuovo dopo tanto tempo, era parecchio che non scrivevo, ma anche parecchio che non mi capitava una situazione tanto speciale e tanto particolare.
Comincio subito con il raccontare i fatti. All'inizio di questo mese di Agosto, io e Franco dovevamo partire per le vacanze, eravamo quasi pronti, ma per vie traverse e problemi vari ci è stato impossibile partire, Ci avrebbe ospitati il nostro amico Fabio, ma come spesso capita, ci si mette sempre qualcosa di traverso e proprio non riusciamo a partire.
Fabio naturalmente dopo tutto il suo impegno per lasciarci la sua camera matrimoniale libera, e lui rifugiarsi nella cameretta con un letto singolo, ci rimane male. Ma più che per lui, per noi è stato un grosso giramento. Diciamola chiara, in quella ospitata, sicuramente ci sarebbe potuto scappare anche qualche serata di puro divertimento, anche perché dopo un periodo di astinenza, non mi sarei certo trattenuta a possibili e strane situazioni.
Purtroppo non c'era altra situazione, ma per motivi di lavoro dobbiamo rinunciare alle vacanze, rinunciare a partire.
Naturalmente pur con tanta delusione dobbiamo andare a lavorare. Con Fabio restiamo d'accordo, che quando potrà farsi delle ferie lui, lo avremmo ospitato volentieri, ma purtroppo anche per lui al momento non c'erano possibilità di ferie in questo periodo, ma anche lui ci rinnova l'invito ad una nuova occasione.
Dunque restiamo alla vita di tutti i giorni, dovendo lavorare Franco, ci ritorno anch'io, ma già mercoledì sono di riposo.
Ebbene quel mercoledì, io ero a casa, ma Franco era dovuto andare a lavorare ugualmente. Ero in casa tremendamente accaldata, pur essendo in casa a far niente, sudavo da fare paura, un caldo intollerante.
Di uscire di casa, proprio non se ne parlava, meglio starsene in casa con i miei ventilatori, l'aria Condizionata solitamente l'accendiamo solo alla sera per andare a letto, perché l'abbiamo solo nelle camere.
Dopo aver pranzato tutta sola, dopo aver messo i piatti nella lavastoviglie, mi butto sul divano, con tanto di ventilatore, seminuda naturalmente, mutandine e reggiseno, tutto il resto mi dava proprio fastidio.
Verso le tre circa, non ne potevo proprio più, decido di andare a farmi una doccia fresca, ma prima penso di andare in camera e accendere l'aria condizionata, non avevo proprio voglia di soffrire altro caldo, mi sarei passata il pomeriggio in camera a guardarmi la televisione.
Vado in bagno e mi infilo decisa sotto la doccia bella fresca, che sollievo, via sudore, via calura, ma...... ad un certo punto suona il campanello di casa, chi diavolo è adesso che rompe? Franco non penso, dovrebbe finire tardi, poi lui ha le chiavi, non aspetto nessuno. Mi infilo l'accappatoio così come mi trovo, guardo dalla finestra e chi vedo tutto sorridente che mi fa ciao? Si proprio lui, quel 'dannato' di Fabio, una visita del tutto inaspettata, nemmeno una telefonata di preavviso. Quindi tutta sorpresa, gli apro porta e cancello e lo aspetto sull'uscio. Lui sale e arriva al pianerottolo, e con fare tutto allegro, mi dice: “ho interrotto qualcosa?”, gli rispondo con fare indispettito ma strafelice di vederlo: “si certo, hai interrotto un attimo di relax sotto una fresca doccia”, e dopo qualche risata, ci abbracciamo e baciamo, così com'ero, per niente a disagio, la sorpresa era stata veramente travolgente.
Entriamo in casa, e gli chiedo come mai, così all'improvviso, al che lui mi risponde: “mi mancava del materiale sul lavoro, ed ho dovuto venire a Milano per recuperarlo, solo qui lo trovo, così una volta a Milano, ho deciso di fare una scappata da queste parti, ma domani o al massimo venerdì devo tornare giù”, gli rispondo, ancora tutta elettrizzata della sorpresa: “che cavolo, hai fatto benissimo, ci mancava che non saresti venuto a trovarci, te che non ti muovi mai, comunque sei nostro ospite, senza problemi”, ero li tranquilla con quell'accappatoio semi aperto, come se niente fosse, e lui mi dice: “certo che se mi ricevi così, io non riparto più”, poi mi si avvicina e mi bacia, ma con un bacio talmente passionale che io mi sciolgo subito e lo assecondo con piacere.
Tra di noi c'è sempre stato un certo affiatamento, un rapporto di grande amicizia e oltre, quindi fu quasi normale. Poi mi chiede di Franco, gli rispondo che è al lavoro e dovrebbe rientrare prima di cena.
Non riesco a trattenermi, tanta la felicità di vederlo dopo la delusione della mancata partenza, che me lo tiro a ripartiamo con un altro bacio passionale, e che fare? Anche lui mi asseconda, mi accarezza e l'accappatoio si apre sempre di più.
Le sue mani si erano ormai posate sul mio seno, accarezzandolo, mentre quel bacio si dilungava sempre più, mi ero appena rinfrescata, ma sentivo che mi stavo scaldando di nuovo, ma in ben altro modo.
Che devo dire? Era una situazione troppo travolgente, le sue mani mi accarezzano il seno e il resto del corpo, arrivando anche alla mia passera ormai desiderosa di carezze. Anch'io allungo le mie mani e sento qualcosa di ben duro sotto quei pantaloni leggeri e corti, così che senza pensarci troppo ci infilo la mano.
Cavoli quanto tempo, non me lo ricordavo cosi poderoso, così bello duro, ero ormai preda di desiderio. Veramente me ne ero dimenticata di quel coso così irreale, tutto sembrava così irreale, tanto che gli abbasso i pantaloni corti e slip, mi metto in ginocchio e dopo averlo guardato bene, me lo pendo tra le mani, e dopo qualche carezza, me lo porto alla bocca, iniziando un strepitoso affondo nella mia bocca, avanti e indietro, accompagnato dalla mia mano, leccandolo bene ogni tanto. Fabio era tremendamente preso, non gli avevo nemmeno dato il tempo di ambientarsi, ma dopo questa mia frenesia, del tutto inaspettata anche da lui, rischiai di fare subito il danno.
Certo che un benvenuto così, a pochi capita.
Ebbene mi fermai, e gli proposi di farsi una doccia fresca anche lui, presi un accappatoio di Franco e glielo passai.
Entrò in doccia e disse; “Ho proprio bisogno di una doccia fresca, in macchina avevo l'aria condizionata, ma qui l'ambiente mi ha veramente surriscaldato”, scoppiammo in una risata.
Nel frattempo decisi di andare a preparare il caffè, serviva proprio, non avevo nemmeno avuto il tempo di offrirglielo, ma sapevo che lo avrebbe bevuto volentieri.
Ad un certo punto sento che mi chiama, quindi volo dritta in bagno e me lo trovo li bello statuario, una statua proprio, pronto per chiedermi qualcosa, ma non gli do' il tempo di parlare, mi lascio scivolare l'accappatoio a terra e mi infilo anch'io nella doccia.
Ma che diavolo mi sta succedendo? Non è certo da me essere così impetuosa, forse la prolungata astinenza? Forse il tanto tempo che non vedevo un uomo nudo, oltre Franco? Cosa era non lo so, ma non riuscivo a trattenermi, e appena dentro la doccia, ci abbracciamo e ricominciamo con un nuovo ed interminabile bacio. Le nostre mani accarezzavano l'uno il corpo dell'altro con estrema frenesia, le sue mani sul seno, sulle natiche, la schiena, ed io non ero da meno, finché finii a ritrovarmi stretto nella mia mano quel suo straordinario e massiccio pene, che nonostante la doccia fredda era tornato ad essere imponente, lo stringevo forte e di nuovo e mi tornò la voglia di baciarlo, leccarlo come un gelato, succhiarlo, di sentirlo affondare nella mia bocca.
Fabio era ormai alla mia mercé, si lasciò trastullare da me; sotto lo scroscio della doccia, era una situazione tremendamente piacevole.
Me lo stavo gustando di vero piacere, la mia lingua che percorreva il suo pene per tutta la lunghezza, dalle palle fino in cima, per poi affondarlo nella mia bocca, poi ancora di lingua e di nuovo nella bocca, ero decisamente fuori di me, poi con grande impegno quando era nella mia bocca dentro e fuori il tutto accompagnato dalla mia mano, lo facevo impazzire, finché mi dovette pregare di fermarmi.
Mi fermai e tornai in piedi a baciarlo, così che poi fu lui ad abbassarsi e stuzzicare me, passando la sua lingua sulle labbra della mia passera, soffermandosi sul clitoride, fino ad infilarmi anche le dita, e che diavolo, troppo piacere, troppa frenesia, tanto che questo ci impose ad una maggiore comodità, quindi continuando a baciarci, uscimmo dalla doccia, e dopo una veloce asciugata, dritti in camera e buttarci sul letto.
Fabio si era ormai lasciato prendere dalla situazione, e dopo esserci ben sistemati sul letto, tornò a baciarmi con una passione impressionante, come due fidanzatini, due amanti alla prima esperienza, poi lentamente venne a baciarmi il seno, succhiarlo, leccarlo, e poi sempre più giù, di nuovo, fino alla passera.
Allargandomi bene le gambe, si dispose a leccarmela con trasporto, sempre più deciso, la sua lingua che batteva sul clitoride, poi scorreva sulle labbra, soffermandosi ogni tanto in prossimità della fessurina, infilandoci la lingua il più possibile; il piacere era impressionante.
Poi, oltre la lingua, anche le dita, stavo veramente godendo di un piacere immenso, sempre più ansimavo, gemevo, sospiravo, era troppo bello ciò che stavo provando.
Non mi aspettavo proprio, in una giornata apparentemente iniziata con noia, quasi nella normalità di sempre, di trovarmi nel mio letto con un amico che non mi aspettavo certo di vedere, e provare tutto ciò che stavo provando.
Stavo tradendo Franco? No non credo, il rapporto che c'era tra noi era così passionale da tempo, non c'erano gelosie o altro, era un rapporto aperto.
Comunque io stavo godendo come una pazza, quel leccare il clitoride, quel penetrarmi con le dita, l'altra mano che mi stuzzicava e accarezzava il seno, erano una grande benedizione. Intanto io allungando il braccio riuscii a prendere quel suo insuperabile totem, così da potermelo giocare un po' nel mentre che godevo. Poi, gira che ti rigira, dopo un insuperabile sfogo di piacere, dopo aver goduto come un'indiavolata, nella comodità del letto, riuscimmo a trovarci in un impensabile sessantanove, lui che continuava con la mia passera, ma anch'io finalmente potevo tornare a giocarmi meglio quel fantastico arnese, duro e piacevolmente vibrante.
Al piacere che stavo provando, mi sentivo con tanto di quel vigore addosso, che mi fiondai decisamente su quel pene, leccandolo, poi infilandomelo fino in fondo nella mia bocca, diciamolo, cercavo di lavorarmelo risparmiandogli un pochino di energia, non volevo esagerare, ma volevo comunque fargli provare buana parte del piacere che anch'io stavo provando.
Riuscimmo a continuare in quella posizione a lungo, fino a quando Fabio mi disse: “Girati, dai girati” ma non capivo cosa intendeva con quel “girati”, non capivo se intendeva, girarmi sottosopra o girarmi con la passera fronte a lui o cos'altro? Ma non capendo bene cosa fare, restai a pancia in giù, lasciando fare a lui, così che me lo trovai dietro di me. Credevo che volesse prendermi dietro, anche se sono convinta che il suo intento era penetrarmi nella classica, il suo pene non desiderava altro che penetrarmi, di affondare decisamente dentro di me, ma vista la posizione in cui mi trovavo, accennò ad una specie di pecorina, infatti quando sentii il suo pene entrare dentro di me, mi sentii quasi svenire, ma dopo un bel penetrarmi, dentro e fuori con movimento lento, mi venne una decisa voglia di baciarlo, così feci in modo di girarmi, pur facendolo sfilare, mi girai a pancia in su, e lui fu subito veloce a venire a baciarmi, capì subito il mio desiderio.
Non ci volle molto, c'era un'ottima intesa tra di noi, a parte il piccolo “girati”, quindi continuando a baciarci, lui sopra di me, io con le gambe ben divaricate e con il suo pene appoggiato alla mia passera, mentre ci baciavamo sempre con passione, quel mostruoso passero riuscì finalmente ad entrare nuovamente dentro di me.
Per la miseria, che cosa meravigliosa, abbracciati, baciandoci e con quel passero che si muoveva lentamente dentro di me.
Non so, stavo letteralmente impazzendo, divaricavo sempre più le mie gambe, volevo che affondasse sempre più dentro di me, e il suo movimento era sempre più continuo, sempre più ritmato, che dire?
La cosa era sempre più piacevole, sempre più godereccia, stavo godendo e godendo, lui sentiva il piacere che stavo provando e questo lo intrigava maggiormente, così che mi prese le gambe dai polpacci, sollevandole sempre più, ritrovandosi lui in ginocchio. Le mie ginocchia erano quasi sul seno, a questo punto iniziò ad aumentare il ritmo, sentendolo affondare sempre più, con colpi ben decisi, con degli affondi strepitosi, il mio godere era all'estremo, godevo, ansimavo, gemevo, gridavo di piacere e questo esaltava sempre più Fabio, rendendosi conto del piacere che riusciva a farmi provare.
Nonostante l'intensità riusciva a resistere, ma non riuscii a resistere io e aumentai anche il mio movimento, e godendo proprio, godendo come una pazza. Ma che mi stava succedendo, da tempo non godevo in questo modo, ma meno male, lo pregavo di non fermarsi, di farmi impazzire sempre più.
Fabio ad un certo punto rallentò, dopo aver capito quanto io avessi goduto, volle darmi respiro, ma sicuramente anche lui voleva riprendersi un pochino, e si ripropose a baciarmi di nuovo, sempre con il suo passero dentro, pur se fermo, lo sentivo vibrare dentro di me. Con quel bacio comunque era difficile restare ferma e pur muovendomi poco, quel coso sempre duro e massiccio, dentro di me, mi dava sempre grande stimolo, ma senza se e senza tante parole, con una bella giravolta, finì che andai a ritrovarmi sopra di lui, quindi ora il mio muovermi diventava sempre più profondo.
Ma cominciai con l'abbassarmi e baciarlo ancora.
In ogni caso, due corpi nudi, che si abbracciano e baciano con passione, sono una cosa veramente estasiante.
Non ho più nemmeno la cognizione del tempo, so solo che sto provando un piacere dimenticato, ora sono io che sto cavalcando Fabio, mi muovo lentamente, ruoto il bacino, poi mi sollevo e mi riabbasso, su e giù, ogni tanto ci scappano altri baci. Fortuna che prima del suo arrivo, nella camera avevo acceso l'aria condizionata, così che ora potevamo non soffrire del caldo eccessivo, l'unico caldo era quello dei nostri corpi nudi, stavo bruciando solo di piacere. Fabio, quando mi rialzavo, si attaccava ai miei seni, me li stringeva, me li accarezzava. Stavamo avendo un vero e proprio rapporto di piacere, tutto questo mi stava facendo godere di nuovo, così che il mio cavalcare aumentò sempre più in intensità, Fabio era al limite, fino ad ora aveva resistito, ma ora sentivo che stava per scoppiare. Anche se io avevo già goduto tanto, continuavo a godere. I miei gemiti di piacere erano veramente forti, finché dopo aver goduto ancora, e sentendo che Fabio stava per scoppiare anche lui, lo sentivo dal suo pene fremente e sempre più vibrante, me lo sfilai e mi ci buttai decisa a succhiarglielo con ingordigia, volevo proprio vederlo godere. Lo strinsi tanto nella mano, e lo affondai nella mia bocca, non era da me, non amo l'ingoio, ma presa dalla bramosia decisi di rischiare. Lui mi conosceva bene e sapeva che non avrebbe dovuto godermi in bocca, fece di tutto per resistere, ma non gli fu possibile resistere a lungo visti gli affondi che gli davo, tra mano e bocca, quando mi gridò per tempo: “Sto godendoooooo!!!! Vengoooo!!!!!”, feci appena in tempo a scostarmi, così che riuscì finalmente ad esplodere il suo piacere sul mio seno, di godere sul mio corpo, per poi lasciarsi andare sfinito su di me.
Wowwww ma che era successo? Stavo forse sognando? No di certo, chiesi addirittura a Fabio di darmi un pizzicotto, cosa che fece, dimostrandomi che era veramente tutta realtà.
Restammo così distesi ed abbracciati in quel letto, belli al fresco finché pensai: “ma quanto tempo è passato? Quanto tempo è che ci stiamo godendo questo momento, ho perso la cognizione del tempo” così chiesi a Fabio che ore erano, si alzò e andò in bagno a prendere l'orologio, e tornando disse: “sono quasi le sette, ma non hai detto che Franco sarebbe tornato per cena?”, infatti doveva essere già tornato, quindi gli risposi: “Già le sette? Cavoli, ma quanto tempo è che siamo qua? Strano che Franco non è ancora tornato, di solito alle sei e mezza è già a casa, sarà meglio che ci facciamo una nuova doccia, così quando arriva avrà voglia di farsene una anche lui, di sicuro, poi usciamo per cena, non mi sento di preparare con questo caldo, poi approfittiamo per festeggiare il tuo arrivo....” e poi continuo: “....certo che se fosse arrivato nel consueto orario ci avrebbe colti in fragranza di godimento, ahahahah!!!” ci facemmo un bella risata: “peccato, magari avrebbe partecipato volentieri anche lui”.
Fabio di conseguenza, va subito a farsi una nuova bella doccia fresca, mentre lo guardo ancora con adorazione, guardo ciò di cui ho goduto in quel pomeriggio a sorpresa, poi come lui esce, entro io e veloce mi lavo, Fabio intanto è già andato a rivestirsi, quando finisco io la doccia, mi asciugo e mi preparo. Ma a quel punto, mi viene il dubbio sul fatto che Franco non è ancora rientrato, strano non è da lui tardare così senza avvisare. Decido di chiamarlo, mi risponde subito, e gli chiedo come mai del ritardo, mi dice che è colpa del traffico, ma che sta arrivando; decido di non dirgli di Fabio, cosi da fargli trovare la sorpresa anche a lui, ma gli anticipo che saremmo usciti a cena.
Quando arriva ha una faccia distrutta, ma anche lui felice e sorpreso di rivedere Fabio, gli ripeto della decisione di uscire a cena, e lui condivide la mia idea. Poi nonostante la sorpresa, chiede scusa perché vuole andare farsi una doccia, talmente è accaldato.
Sospetterà qualcosa di ciò che è successo? Penso che vedendo che anche Fabio si è fatto la doccia, qualche dubbio gli verrà, vediamo se mi chiederà qualcosa, nel caso a cena gli racconterò il mio pomeriggio.
Comunque per ora mi fermo qui, poi vedremo se scrivere il seguito.
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